Martinetti piatti

I martinetti piatti singolo e doppio rientrano nella tipologia delle prove semi-distruttive in quanto causano un limitato danno al materiale, circoscritto all’area di prova, facilmente ripristinabile al termine della stessa.
L’impiego dei martinetti piatti è indicato per la valutazione in situ delle caratteristiche meccaniche
delle murature e consente il rilievo delle tensioni attuali d’esercizio e il rilievo delle caratteristiche di deformazione.

Lo stato di tensione attuale d’esercizio e le caratteristiche di deformazione (modulo di elasticità normale e modulo di Poisson) di murature costituite da elementi resistenti artificiali (laterizio) e naturali (pietra) con marcate eterogeneità  possono essere valutate in situ, con l’impiego, rispettivamente, di martinetto piatto in configurazione singolo e doppio, introdotti in una discontinuità orizzontale (giunto di malta) dell’elemento strutturale.
Con il martinetto piatto singolo si può valutare lo stato di sollecitazione locale in base al  rilascio delle tensioni misurando le deformazioni conseguenti all’annullarsi della sollecitazione presente in una zona della muratura.
Con i martinetti doppi si può indagare  un campione di muratura di dimensioni apprezzabili da sottoporre a sollecitazione monoassiale.

La prova consente, attraverso la contemporanea misura delle deformazioni e delle pressioni esercitate dai martinetti piatti al campione di muratura, di determinare il valore del modulo di deformabilità per diversi livelli di sollecitazione.

Il carico applicato alla muratura dai due martinetti piatti può essere progressivamente incrementato sino al manifestarsi delle prime lesioni, in modo da determinare la resistenza a compressione.

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